VOX VIVA “I REQUIEM DI MOZART”

“Erano le prime battute del Lacrimosa, quando Mozart iniziò a piangere a dirotto, e mise da parte la partitura. Undici ore dopo muore e abbandona la vita terrena.
È la notte del 5 dicembre, 1791″

Queste le parole che portano a compimento una storia fatta di storie, tra racconti, musica e silenzi.

“I Requiem di Mozart” è uno spettacolo potente come il coro sulle cui voci si appoggia, un concerto narrato, in cui l’ascoltatore viene accompagnato all’interno di una esecuzione composta da musica e testi che si alternano tra loro, offrendo spunti di riflessione al cospetto di un capolavoro che, per come è nato, non rivela conferme, ma alimenta interrogativi.

Perché “I Requiem di Mozart”, al plurale, quando di Requiem ve ne è uno solo? Semplicemente perché, da quello che risulta, mai nella storia della musica un brano fu rimaneggiato da così tanti illustri musicisti prima di trovare la sua stesura definitiva.
Vogliamo ricordare inoltre come questo Requiem, benché́ abbia ovviamente come soggetto la Morte, nascesse da un gesto d’amore di un ragazzo di 28 anni, il conte Franz von Walsegg, che attraverso la musica voleva poter ricordare per sempre la giovanissima ragazza che amava.
Nei suoi intenti iniziali, il Requiem avrebbe dovuto essere eseguito ogni 14 febbraio, giorno della morte dell’amata moglie Anna; tuttavia dopo il 1793 la composizione non fu mai più̀ eseguita in pubblico da lui o dalla sua cerchia, come se le vicende che seguirono avessero in qualche modo reso ancora più̀ amaro un ricordo che doveva essere certamente doloroso, ma anche pieno di dolcezza.
Ancora interrogativi, ancora misteri.
Eppure la morte di quella giovinetta per noi volle dire ricevere un tesoro: I Requiem di Mozart.

Uno spettacolo che affronta gli enigmi e i misteri che hanno accompagnato quest’opera circondata di tragedia e complotto, proiettandolo subito e per sempre nella dimensione del mito.

Requiem di W.A.Mozart K626, versione pianistica a 4 mani di Carl Czerny e coro Coro Vox Viva di Torino
Direttore: Dario Piumatti

In scena: Gabriele Filosa
Pianoforte: Graziella Basso e Gianfranco Montalto
Testi a cura di Claudio Mantovani, Dario Piumatti, Gianfranco Montalto, Valerio Petrantoni, Elisa Ughetto.